pubblicazione autorizzata dall’autore per SkateCoffee )
di eclisse dovuti a diversi motivi socioeconomici e l’onda attuale (2000) dovrebbe essere definitiva per la diffusione globale che questo sport ha raggiunto.
Preistoria
Le alternative erano i carretti, i monopattini e i pattini a rotelle. Quando questi veicoli comprati al magazzino non facevano la magia, i giovani sceglievano di creare da sé i loro mezzi di trasporto. Alcuni costruivano go-kart o soapbox cart (carretti costruiti con le scatole di imballaggio del sapone, tipo Bart Simpson, Ndt); altri fecero quello che sarebbe finito con l’essere la forma primitiva dello skateboard.
Nel corso delle successive cinque decadi i cittini cambiarono l’aspetto di questi aggeggi, levando la cassetta e viaggiando solo sul due per quattro con rotelle d’acciaio. Decine di migliaia di pattini furono smantellati e joiosamente martellati sulle travi di legno.
La comparsa della televisione li avrebbe aiutati nel compito. Gli yoyo, hula-hoop e simili sarebbero cresciuti e ricaduti in favore giochi all’aria aperta. Era solo una questione di tempo prima che qualcuno raccogliesse il potenziale riposto in quelle rotelle da pattini inchiodate su assi di legno. I primi skateboard commerciali colpirono il mercato nel 1959.
La Prima Onda 1959-65
Per quando gli anni ’60 iniziavano a girare, lo skateboard si era guadagnato numerosi seguaci tra la folla del surf.
Altri fabbricanti apparvero sulla scena.
Per il 1965 c’erano competizioni internazionali, film (Skater Dater), una rivista (The Quarterly Skateboarder) e i tour attraverso il paese delle squadre di skateboard, che avevano alzato lo sport verso enormi picchi di popolarità.
Oltre 50 milioni di tavole furono vendute in quei tre anni.
Poi, d’improvviso, lo skate morì nell’autunno del 1965.
economiche da costruire. Comunque, le ruote d’argilla non davano buona presa sulla strada e dappertutto gli skater facevano delle cadute davvero brutte. I comuni iniziarono a bandire gli skate in risposta alle preoccupazioni per la salute e la sicurezza, e dopo alcuni incidenti fatali lo skate fu ufficialmente sbattuto fuori dall’esistenza. I fabbricanti persero enormi cifre di denaro dovute alla cancellazione degli ordini di natale, e lo skate quasi scomparve dalla vista del pubblico.
Ma alcuni skater sinceramente dedicati avrebbero mantenuto vivo lo sport, con un sostegno vitale.
La Seconda Onda 1973-80
decade. Problemi legali e una mancanza di innovazione nel progetto dello skateboard furono i fattori principali nella frenata nella popolarità dello skate che si riscontrò in quel periodo, ma fu anche un periodo di grandi conflitti politici e sociali a livello mondiale, e le attività spensierate come il surf sul marciapiede vennero eclissate nell’immaginazione collettiva da proteste, assassinii e una guerra sempre più controversa. (n.d.t.:J.F.Kennedy,M.L.King, Robert Kennedy, Vietnam)
tecnologica non l’avrebbe riportato in prima linea. Nel 1970, un surfer dal nome di Frank Nasworthy iniziò a sviluppare una ruota fatta di uretano. Usandole la sensazione era magnifica paragonata alle ruote d’argilla, e per il 1973 le Cadillac Wheels di Nasworthy avevano lanciato la seconda onda dello skate.
I fabbricanti di truck come Independent, Bennett e Tracker cominciarono a fare truck progettati apposta per lo skate. Produttori di tavole spuntarono nel tempo di una notte e improvvisamente l’industria fu inondata di nuovi prodotti e nuove idee. Nel 1975, Road Rider aprì con la prima ruota con cuscinetti di precisione, facendola finita con anni di cuscinetti a sfere libere che avevano il vizio di schizzare fuori dal cuscinetto. Lo slalom, la discesa (downhill) e il freestyle erano praticati da milioni di entusiasti.
La rivista SkateBoarder fu fatta risorgere e presto vi si unirono altre pubblicazioni speranzose di guadagnare dal ritorno dello skate. Bruce Logan, Russ Howell, Stacy Peralta, Tom Sims e Gregg Weaver figuravano pesantemente in queste riviste. Lo sport stava girando di nuovo.
Le punte della Seconda Onda includevano Tony Alva, Jay Adams e Tom “Wally” Inouye. Wes Humpston mise in vendita la prima linea di tavole con grafica che fece successo, sotto l’etichetta di DogTown. Subito, dozzine di produttori di tavole misero la grafica sotto le loro tavole.
Alla fine dei ’70 Alan Gelfand inventò l’ollie, ovvero l’aerial senza mani, e portò lo skate al livello
successivo. le radici dello streetstyle si svilupparono quando gli skater iniziarono a portare manovre verticali sul terreno piano.
La cultura skate cominciò a mischiarsi col punk e la musica new wave. C’erano immagini di teschi
sugli skate grazie al genio creativo di Vernon Courtland Johnson alla Società Powell.
skatepark sparirono, un contingente di duri e puri si costruì le proprie rampe e le halfpipe nel giardino di casa e continuò a sviluppare lo sport.