Lo skateboard è nato come sport di comunità, è simbolo di condivisione e sostegno reciproco. Nonostante non sia uno sport di squadra, si è sempre comportato come tale, riunendo persone e creando tra loro legami. Da sempre gli skaters si sono incontrati nei parchi, nelle piazze e negli skatepark per condividere questa unica grande passione.
Finalmente, con le Olimpiadi di Tokyo, lo skateboarding è stato definito come un vero e proprio sport. Ma non solo. Le olimpiadi hanno dato finalmente spazio ad una realtà che ancora faceva fatica ad uscire alla luce del sole: lo skateboarding femminile. La lunga lotta per l’inclusione e l’uguaglianza delle donne nello skateboarding ha avuto un gran punto a suo favore.
Infatti, nonostante l’entrata in gioco delle donne nel mondo dello skateboard sia già avvenuta da qualche anno, le olimpiadi hanno accresciuto la sua popolarità. Le opportunità e l’accessibilità a questo sport sono ormai ad un punto di svolta per le donne. Ovviamente c’è ancora tanta strada da fare, ma lo skateboarding femminile è ora vicino a raggiungere l’uguaglianza tanto desiderata.
Come se ciò non bastasse, le protagoniste di questa svolta epocale sono delle ragazze di appena 13 anni. Un traguardo importante raggiunto dai volti del futuro: gli adolescenti. La ragazza giapponese, di nome Momiji Nishiya, ha conquistato l’oro olimpico e ha dato un nuovo volto alla lotta egualitaria nello sport. In un’intervista, la ragazza ha poi svelato al mondo la sua speranza per il futuro: che tutti abbiano la possibilità di provare questo incredibile sport.
La grinta e l’ottimismo di questa ragazza sono un punto di partenza importante per questa causa. Grazie alla sua determinazione e all’entrata in scena dello skateboarding femminile nelle Olimpiadi, molte organizzazioni sono nate con lo scopo di promuovere e sostenere le donne che decidono di avvicinarsi a questo sport.