Su Skatemap c’è un accesissima discussione su un fatto che riguarda l’evento di Modena, lo Skipass e una gara sulla Mini-Mega-Ramp che vi inviterei a seguire se non facesse venire il latte alle ginocchia… Se la leggerete però potete smentire o appoggiare le mie riflessioni, basate anche sulle mie esperienze dirette di organizzazione contest.
Infatti la discussione mi porta ad alcune conclusioni sui contest di skateboard degli ultimi anni:
1. gli skater spesso non conoscono i criteri di giudizio della gara e non se ne preoccupano finchè non è il momento di contestare;
2. è difficile trovare degli skater che aiutino concretamente l’organizzazione della gara;
3. ogni tanto spuntano dei personaggi che vedono lo skate in maniera preistorica, spingendo verso la lite piuttosto che la comprensione.

Il fatto è che ogni volta che si fa una gara si fa sport, anche quando è skate e anche se le regole si inventano sul momento: fa parte dello skate. Però quando il contest si alza di livello la mancanza di condivisione delle regole porta spesso a delle incomprensioni.

Lo skateboard nello Skipass è passato da giocattolo a sport e questo grazie agli sforzi di molte persone per diversi anni, ovvero i componenti della Skateboard Society. Quest’anno hanno portato la mini-mega-ramp, una replica della megaramp -in scala- per offrire a tutti la possibilità di immaginarsi in America con Danny Way. Non erano immaginari però i 10.000 euro di montepremi -grazie agli sponsor- divisi tra i vincitori in più categorie. Questo dovrebbe voler dire più visibilità e più occasioni di crescita, sia per lo sport che per gli skater, ma ancora sui giornali nazionali non c’è stato nessun articolo che dica che ha vinto Giorgio Zattoni, un problema di immagine?

Lo skateboard è visto da molti come un passatempo, da qualcun’altro come un passatempo da vandali ma nesusno pensa che sia uno sport. Eppure non serve essere alle Olimpiadi, nè avere una sovrastruttura di potere come la Lega Calcio per avere uno sport.

Ora spero che qualcuno si stia chiedendo: ma lo skateboard è uno sport vero? Già perchè questo concetto non è ben visto neanche da tutti gli skater. Anzi, negli USA viene attivamente propagandata l’idea che non sia uno sport o che sia un ANTI-sport, ma cos’è un anti sport? Il fatto è che si tratta solo di propaganda, infatti ogni skater che vale questo nome è di fatto un atleta, è coordinato, ha sviluppato i muscoli necessari per girare in rampa (vedi Zattoni) o in street e sa che se smette di skateare per qualche settimana poi ci vorrà del tempo per recuperare i trick. Non è come giocare a tresette o rubamazzo.

La mia idea è che sia a causa della cattiva immagine che hanno gli sport più sfruttati, per le droghe e gli impicci, che alcuni skater non vogliono essere accomunati all’idea dello ‘sport’. Ma io penso invece che siano proprio quegli sport che non dovrebbero più essere considerati tali, almeno non più sport degli antichi giochi nel Colosseo, con i gladiatori e le bestie feroci.
E allora la domanda da fare non è sullo skate ma sullo sport: che cos’è, cosa significa in origine, cos’è che lo caratterizza? (tutte queste domande perchè in Italia lo sport è sconosciuto in generale, siamo una delle nazioni meno attive in Europa, sia nella scuola che fuori)

Se vediamo qualche dizionario (DeMauro, Wikipedia, Merriam-Webster): ci ricordiamo quello che già il titolo ci suggerisce ( fare qualcosa per sport ) cioè che lo sport è quell’attività che si fa per stare bene (migliorare la propria forma fisica) e anche per divertirsi ( to amuse oneself / per diporto), e le competizioni fanno parte dell’agonismo sportivo e non è obbligatorio che ci siano perchè si possa parlare di sport. E si intende che il contest non deve distruggere il divertimento! E’ così che molti sport perdono di sportività: quando perdono del tutto la parte ricreativa, o durante l’allenamento o durante le gare.

C’è chi teme che portare lo skateboard in un discorso sportivo lo snaturerebbe, ma il fatto è che lo skateboard è già cambiato. La stessa megaramp non è che un salto in lungo con stile, idem gli ollie dalle scalinate, sono un salto ‘in basso’ con stile. L’importante sarà mantenere questo stile e si può fare solo se saranno gli skater a occuparsene, del loro sport, partecipando a tutti i livelli dell’organizzazione dei contest. Per cui dico a tutti gli skater e le skater, se volete occuparvene potete farlo, per esempio tramite la vostra associazione, quella che gestisce il vostro skateparkè una associazione sportiva, no? E allora fate qualcosa, la UISP sta organizzando dei contest amatoriali a livello nazionale, io l’ho contattata e sono molto disponibili! Anzi dirò di più: se siete tra gli skater romani e volete fare i giudici o partecipare all’organizzazione del campionato romano di quest’anno contattateCI: skaterepublic(at)gmail.com .