E dicendo che non è un granchè faccio una media tra chi lo detesta e chi vi è indifferente. Fatto sta che gli skater le panchine se le grindano o se le slidano mentre ai calciatori li pagano per starci seduti e star buoni e rassegnati…
Sono cose che tutti sapevamo ma ora c’è UN calciatore che le racconta: Numero 12.
Io la fame non ce l’ho mai avuta. Ancora oggi guadagno seicentomila euro l’anno. Porto a casa in un giorno quello che mia madre guadagna in un mese e mezzo facendo a mano maglioni che Dolce&Gabbana acquistano da lei e dalle sue colleghe e rivendono a sei volte il prezzo.       “Miliardario a venticinque anni. Perché avrei dovuto fare di più? Perché avrei dovuto chiedere di più a me stesso? Mi sono accontentato. Si fa per dire: ho il Cayenne, il Rolex e le vacanze di lusso, chi si accontenta queste cose non le ha. Io ce le ho perché non rompo i coglioni. Me ne sto buono buono, mi alleno e a fine mese lo stipendio arriva.”     “Il letale binomio fica&coca mi è costato l’azzurro. Chi se ne frega. Quindici anni da miliardario, o quasi. Lamentarsi o avere rimpianti sarebbe assurdo.

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Che dire di fronte a queste parole allucinanti? Meglio continuare a skateare senza compromessi e sfanculare il resto!